martedì 9 marzo 2010

Fini, il passato di un abbaglio

. .Preambolo delle avventurose rivoluzioni culturali a destra fu il fulminante abbaglio sessantottino, che si abbatté sugli scolari di Evola, già sconcertati dalle teorie deprimenti e confusionarie esposte in “Cavalcare la tigre” .
Infatuati da un tradizionalismo ateo e vulnerabile a sinistra , gli evoliani travisarono il senso di una paradossale battuta di Giano Accame, che paragonava Evola a Marcuse, e di conseguenza credettero che le espressioni del pensiero ultramoderno (il nichilismo francofortese e il libertinismo californiano) fossero manifestazioni di un antagonismo sano e riconducibile alla rivolta della vera destra contro il mondo moderno.
La superficiale conoscenza e la disgraziata infatuazione per le idee diffuse da Marcuse, superato il cordone sanitario della labile cultura almirantiana, diedero inizio all’indiavolato movimento dei tradizionalisti a cavallo di tigri ultramoderne, e all'inseguimento dell'imperdibile tram della storia, che era passato attraverso la caciara anarcoide di Valle Giulia.
Movimento binario e confusionario, il tradizional-sinistrismo diede un importante contributo alla trasformazione della destra tradizionale, nell'orchestra babelica che ultimamente ha il nome di “Fare futuro” e la sostanza di “fare delirio”.

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